Analisi di Contaminanti da processo
Il nostro laboratorio è attrezzato per fornire metodi di prova avanzati per rilevare e analizzare i contaminanti da processo negli alimenti.
I contaminanti sono sostanze chimiche che non sono state aggiunte intenzionalmente agli alimenti e possono esservi presenti a causa delle varie fasi di produzione, trasformazione o trasporto. Possono anche derivare da contaminazione ambientale. I contaminanti possono rappresentare un rischio per la salute umana e animale.
Neotron offre una gamma di servizi analitici per diversi contaminanti da processo, tra cui:
Alcaloidi Pirrolizidinici
Gli alcaloidi pirrolizidinici sono sostanze altamente tossiche per l’uomo; sono composti contenenti azoto che condividono nella propria struttura un nucleo pirrolico e vengono sintetizzati come metaboliti secondari da diverse piante. In letteratura sono presenti diversi studi riguardo la loro epatotossicità, genotossicità e cancerogenicità.
Neotron esegue le analisi degli alcaloidi pirrolizidinici con la tecnica LC-MS/MS, permettendo di individuare i residui, effettuando le prove di co-eluizione, con un limite di quantificazione di 0,001 mg/kg per la maggior parte delle matrici. Questo metodo è conforme al regolamento (CE) 2020/2040 della Commissione, dell'11 dicembre 2020. che si applica a decorrere dal 1 luglio 2022.
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Idrocarburi degli oli minerali (MOH) negli alimenti – MOSH&MOAH
Gli idrocarburi degli oli minerali (MOH) sono costituiti da un gruppo eterogeneo di composti chimici diversi per struttura e dimensione, derivanti principalmente dal petrolio ma anche dal carbone, dal gas naturale e dalle biomasse.
MOSH e MOAH sono acronimi di una complessa miscela di composti chimici.
Idrocarburi saturi degli oli minerali (MOSH) che comprendono gli idrocarburi a catena aperta e gli idrocarburi ciclici. I POSH (idrocarburi saturi oligomerici poliolefinici) sono un altro gruppo di sostanze interessate dalla caratterizzazione del MOSH. I POSH sono oligomeri delle poliolefine.
Mentre gli idrocarburi aromatici degli oli minerali (MOAH) sono idrocarburi mono e/o poliaromatici altamente alchilati.
Ci sono diverse possibili fonti di contaminazione da MOH negli alimenti: principalmente materiali di imballaggio alimentare, additivi alimentari, coadiuvanti tecnologici e contaminanti ambientali come i lubrificanti. La contaminazione può avvenire sia da materie prime che nelle varie fasi della produzione alimentare, compresi il trasporto e lo stoccaggio.
Sulla base delle informazioni odierne, le principali matrici alimentari che potrebbero essere interessate dalla contaminazione da MOH sono: alimenti secchi (ad esempio farina, cereali, caffè, cacao in polvere, latte in polvere), dolciumi, alimenti grassi (compreso il cioccolato), semi oleosi, noci, oli vegetali e grassi animali.
Ulteriori informazioni sui test MOSH e MOAH.
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PFAS negli alimenti
I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono una categoria di composti chimici di sintesi molto ampia caratterizzata dalla sostituzione della maggior parte degli atomi diidrogeno con atomi di fluoro; questo conferisce loro particolari caratteristiche fisico -chimiche come la repellenza all’acqua e all’olio e la stabilità ad elevate temperature.
L’uso diffuso di tali sostanze, unitamente alla loro elevata resistenza ai naturali processi di degradazione, porta ad un elevato grado di contaminazione ambientale: penetrano facilmente nelle falde acquifere diventando ampiamente presenti nell’ambiente idrico e di conseguenza nei prodotti agricoli e negli alimenti.
Ulteriori informazioni sui PFAS negli alimenti.
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Perclorati
Pubblicato il Regolamento (UE) 2020/685 della Commissione del 20 maggio 2020 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi di perclorato in alcuni alimenti.
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Derivati dell’idrossiantracene
Pubblicato il Regolamento (UE) 2021/468 della Commissione del 18 marzo 2021 che modifica l’allegato III del regolamento (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specie botaniche contenenti derivati dell’idrossiantracene. Si applica a decorrere dall’8 aprile 2001.
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MCPD negli alimenti
Guida per il corretto approccio analitico al fine di verificare il rispetto della normativa vigente a seguito dell’entrata in vigore del Reg 1322/2020.
Il regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione stabilisce i livelli massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari. Nell’allegato del regolamento erano indicati i livelli massimi di 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) e esteri di acidi grassi glicidilici.
Il gruppo CONTAM dell’EFSA ha stabilito un TDI aggiornato di 2 μg/kg di peso corporeo al giorno per 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) e sui esteri. Questo TDI non viene superato nella popolazione adulta. Tuttavia, è stato osservato un leggero superamento della TDI nel caso di consumatori di fasce d’età più giovani e in particolare nel caso di neonati che ricevono solo latte artificiale.
Data la possibile preoccupazione per la salute dei lattanti e dei bambini piccoli, è stato opportuno stabilire un livello massimo più rigoroso per gli oli e i grassi vegetali, destinati alla produzione di alimenti per l’infanzia e di alimenti a base di cereali trasformati per neonati e bambini piccoli.
Anche l’olio di pesce e gli oli di altri organismi marini possono contenere alti livelli di esteri di glicidil esteri, 3-MCPD e suoi esteri. Al fine di garantire un livello elevato di protezione della salute umana, è stato opportuno stabilire un livello massimo per glicidil esteri, 3-MCPD e suoi esteri nell’olio di pesce e negli oli di altri organismi marini.
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Determinazione dei ditiocarbammati nel alimenti
I ditiocarbammati sono un gruppo di pesticidi utilizzati come fungicidi.
La popolazione può essere esposta a questi pesticidi a causa di residui occasionali negli alimenti; queste sostanze possono infatti essere assorbite dalla pelle e dalle mucose e il loro accumulo può avere effetti nocivi sulla salute umana.
Il regolamento (UE) 396/2005 della Commissione fissa i livelli massimi di residui per la maggior parte dei ditiocarbammati (espressi come CS2).
Neotron ha sviluppato un nuovo metodo UPLC-MSMS per rilevare il ditiocarbammati.
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