L’effetto del trattamento con radiazioni ionizzanti è da ricercarsi in una diminuzione della contaminazione microbica o in una azione antigermogliativa su patate, cipolle ed agli.
Le radiazioni ionizzanti vengono utilizzate su prodotti sui quali l’effetto di un eventuale trattamento termico potrebbe portare a modificazioni qualitative degli stessi.
Sono molteplici i prodotti irradiati illegalmente o legalmente, ma privi dell’indicazione in etichetta del trattamento subito.
Matrici
Spezie, estratti secchi, bevande, succhi di frutta, carni, caffè, pasta di semola, condimenti, crostacei, pesce, farine, sale, frutta secca, pasta ripiena, riso, formulati, puree, integratori alimentari, patate, verdure, formaggi, baby food.
Tecnica analitica
La maggior parte dei prodotti alimentari contiene frammenti minerali, tipicamente silicati o materiali inorganici come calcite (carbonati). Quando vengono esposti a radiazioni ionizzanti questi materiali accumulano energia “intrappolando” portatori di carica a livello interstiziale, strutturale o di impurità.
Una successiva stimolazione, attraverso radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d’onda appropriata, rilascia i suddetti portatori di carica “intrappolati” producendo un’emissione di luminescenza fotostimolata (PSL).
La misurazione del segnale PSL è utilizzata per determinare se il materiale è stato irradiato.
Riconoscimenti
Accreditation by Accredia (Italian Accreditation Body) according to UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 standard for the specific test: Irradiated food in compliance with the standard UNI EN 13751:2009
Riferimenti normativi
DIRECTIVE 2000/13/EC OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL of 20 March 2000 on the approximation of the laws of the Member States relating to the labelling, presentation and advertising of foodstuffs.
DIRECTIVE 1999/2/EC OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL of 22 February 1999 on the approximation of the laws of the Member States concerning foods and food ingredients treated with ionising radiation.